IL FOGLIO LETTERARIO &
EDIZIONI IL FOGLIO
Rivista fondata nel 1999 /Casa
Editrice fondata nel 2003
Sito internet: http://www.ilfoglioletterario.it/
Fabio Beccacini, Alberto
Castellaro, Massimo Di Francesco, Corrado Farina,
Andrea Malabaila, Fabio Marangoni, Luca Pizzolitto
e Diego Serra
Presentano
TORINOIR

Pag. 162 – Euro 12
1 Blog: http://torinoir/.splinder.com
8 Racconti
Oltre 20 Mappe a colori e
fotografie per ambientare un cocktail di
emozioni
TorinoNoir. Racconti che
non si potevano concepire in altre città. Racconti
apparentemente innocui, riservati, discreti,
intimi, che non cercano l'effetto per prendere
alla gola il lettore, che non vogliono essere
trendy, né imitare gli americani come i falsi
"cannibali romani". Racconti scritti con
semplicità calviniana, che celano un disagio che è
il disagio di questa città, apparentemente per
bene ma in realtà madre di raffinate follie.
Racconti che bisognerebbe assaporare lentamente,
magari a Torino, magari nel cuore della notte,
seduti su una panchina al Valentino, dopo aver
percorso via Roma inseguito dall'eco lontana dei
propri passi. O forse erano quelli di altri.
Buona lettura.
Dardano Sacchetti
1.CHI SIAMO NOI E DOVE
ANDIAMO NOI (Fabio Beccacini) "Che
tristezza però adesso davanti al fiume, davanti a
questo triste fiume fermo al semaforo di ponte
Vittorio Emanuele. La tua sigaretta. Che
tristezza questo cielo e vederti così. Cenere che
si spande come nevicasse. E nevica anche di fuori
Santa Madonna. E' una notte torinese di febbraio,
è grigio il cielo dietro il parabrezza, sopra gli
isolati e dentro i palazzi. Grigia la notte, di
vapore acqueo nei lampi del tram di piazza
Vittorio, nelle foto che scatta in bianco e nero
nei chiaroscuri dei portici. E guarda. Lo
strillone della Stampa è solo Buster Keaton
all'incrocio di via Po. Sventola i quotidiani
nella notte. Sembra un pesce nell'acquario,
dondola la coda di giornali e si perde nel lunotto
con la Gran Madre di Dio in fondo alla nebbia. Non
sa niente del mondo. Niente di noi due, puoi
starne certa."
2. L'ICEBERG (Alberto
Castellaro) "Luigi Minetti è solo ma non
troppo, il suo lavoro di professore di matematica
lo costringe a tenere rapporti sociali, anche
contro la sua volontà. Quello con i genitori dei
suoi allievi del biennio superiore è un confronto
che regge a stento in quanto costantemente di
cattivo umore (...).
A 55 anni sente lo sgradevole
olezzo di una vita che non ha preso la piega
giusta, quella che lui voleva, e prova a puntare
tutte le sue carte in quella che per lui è ormai
più di una passione: il Sacro Lino, la Santa
Sindone, un tarlo che lo divora, lui che sui libri
ci ha passato una vita per carpire i segreti di
questo lenzuolo, la sua storia"
3. NESSUNO AL MONDO
(Massimo Di Francesco) "Ci sono notti in
cui ti sembra che la luce di un nuovo giorno non
arrivi più e ce ne sono altre in cui speri che il
buio duri per sempre. Prima di chiudere gli occhi
quella volta, speravo che la notte durasse in
eterno, speravo che qualcuno avesse cancellato
l'alba. Senza l'alba sarei riuscito a stare con
lei, per sempre. Mi trovavo con gli occhi chiusi e
l'anima graffiata, completamente fradicio, in
ginocchio su di una piazzola alle quattro della
notte più incredibile della mia vita. Ma perchè
ero lì?"
4. MEZZASEGA (Corrado
Farina) "Le cose non erano migliorate
negli anni seguenti, e il destino era stato così
beffardo da farmi innamorare costantemente di
ragazze più alte di me. Myriam Veronesi,
conosciuta in via Po, al palazzo dell' Università,
non faceva purtroppo eccezione alla regola: forse
non bella nel senso più tradizionale del termine,
era comunque ricca di fascino, grazie soprattutto
a due grandi occhi scuri illuminati internamente
dalla gioia di vivere, che facevano passare in
secondo piano un naso un po' lungo. Quanto al
corpo, era armonioso e slanciato, ma aveva
l'immenso difetto di sopravanzare il mio di circa
una spanna: cosa che - non appena mi ero reso
conto che mi stavo innamorando di lei - mi aveva
indotto a tentare di archiviarla nel triste museo
delle occasioni mancate"
5. BANANA MECCANICA
(Andrea Malabaila) "Il Lingotto
quest'anno è stato preso d'assalto. Si registrerà
sicuramente il record di presenze. Cerco di farmi
largo tra la folla, stropicciando un po' il
biglietto da visita di Prandelli - forse è meglio
mettermelo in tasca altrimenti lo ridurrò in
coriandoli. C'è tanta di quella gente che
sembrerebbe che in Italia leggano tutti, e invece
non legge quasi nessuno, e quei pochi che lo fanno
leggono Alex Malvezzi perchè è di moda. Molti lo
comprano e non lo leggono neanche, perchè è di
moda avere un Malvezzi in casa. E' come un bel
soprammobile da esibire agli amici, "vedi, io ho
un Malvezzi fresco di stampa". "
6. L'ANNEGATA DEL PO
(Fabio Marangoni) "<<Lei sostiene
di aver visto morire due volte la stessa persona
in due differenti luoghi e ore della giornata e
nel medesimo modo, si rende conto?>>
<<L'ho vista cadere in acqua. Non
morire>>. <<Perchè non è la stessa
cosa?>>, la pazienza ha di nuovo bucato il
sedere del vecchio poliziotto che alza il tono."
7. COME RUGIADA -
Monologo a due voci - (Luca Pizzolitto) "
Ho la piazza io, qui. Sono un uomo, uno di quelli
veri, quelli che sotto l'ombellico c'hanno due
palle così. E' fico essere uomo a quindici anni.
Comandare, in questo quartiere di merda, un sacco
d'italiani. Avere il saluto, il rispetto. E' fico
essere stimato in un paese che non è manco il tuo,
mentre vedi che l'altra gente come te ha fatto una
brutta fine: è lì, tutto il giorno, a dannarsi
l'anima per il bel voto a scuola, trovare il mezzo
per imbucare la lingua nella bocca di una qualche
ragazza, lottare coi genitori per tirare fino a
mezzanotte il sabato sera, pensare al futuro, il
futuro, fregare qualche carta dal mazzo."
8. COME VANNO LE COSE
(Diego Serra) " Se avevo bisogno di soldi
mi fidanzavo, e quando la corda la sentivo tesa o
un po' sfilacciata, partivo per un altro paese. Il
più delle donne non si ribellava, e neanche mi
portava rancore, lasciavo in loro in fondo una
sensazione che era più forte del brutto colpo di
essere state fregate: per un momento era stato
concesso loro di capire cos'era vivere con grandi
ali, volare sopra la testa della mediocrità. Le
portavo così in alto, facendole trasognare in una
girandola incantata, che la mia dipartita
conservava ancora qualcosa del volo. Il libero,
inafferrabile avventuriero, di cui vi sto
parlando, che saltava da un ramo d'oro all'altro,
cadde in una trappola, una trappola d'amore umano,
quando una sera incontrai Ginevra al Teatro
Alfieri di Torino."
Come fare per avere l'antologia
di racconti Torinoir?
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Rinascita (Empoli), Sottosopra (Follonica), Modus
Vivendi (Palermo), Il Prosivendolo (Osimo), CS
Coop Studi (Torino), Lib. La storia più bella
(Milano), Libreria Universitas (Palermo) e
Libreria Kimera (Bisceglie).
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in queste notti di
solitudine e birra
(narrazioni randagie in vaga
forma poetica),
di luca
pizzolitto , ed.
il foglio letterario
, 8
euri.
(in allegato la copertina)
un viaggio allucinato e
bukowskiano nell’underground della notte, delle
luci, dei locali e delle strade prese contromano.
racconti volti suoni voci e rumori, pensieri e
silenzi, musica e birra.
in assaggio, come il primo giro
offerto da quella barista bionda (e che stasera
pure sorride),
MARE SILENZIOSO
mare silenzioso
e ombre rosse nella notte,
l’aria pesta di odori
silenzi lezzo di fiume colori.
il risveglio della carne
violento e leggero.
me ne rimango disteso a mezz’asta
sul sofà.
bevo e bevo e ancora bevo
e mi strafogo nell’alcool
che mi nuota dentro lo stomaco,
e io pure nuoto
in quest’utero
gravido e denaturato.
soffia un vento di gelo
e questa notte di inverno
si fa solitaria ed ostile,
come un formichiere.
l’ultima donna
che ha sporcato queste lenzuola,
ci penso, ti penso,
di lei rimane appena una
cartolina
spedita da chissà dove,
l’Irlanda se non ricordo male.
qui è tutto bellissimo,
ti porto con me.
ho appeso quel che rimane della
tua foto
sul frigorifero
proprio a fianco della lista
della spesa
che da giorni non trovo il tempo
di fare.
SE NON TI GUARDO NEGLI
OCCHI
la penombra del giorno
mi crocifigge
ad una notte
che mai si consuma,
quest’oscurità
dove
uno smorzo di candela
fa più luce
di mille altre luci.
se non ti guardo negli occhi
è perché questa sorta di nudità
riecheggia come dinamite
dentro le mie budella.
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lettura…):
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dell’autore da usare senza remore alcune)
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